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Il processo di redazione del piano di risanamento

Nella predisposizione del piano di soluzione della crisi è necessario partire dal fine, identificato con il risanamento, variabile in funzione delle situazioni di partenza e degli strumenti giuridici utilizzati.

Il piano, pur essendo un elaborato unico, si sostanzia in una sezione industriale e in una quantitativa (economico-finanziaria e patrimoniale), in cui la prima precede la seconda, ancorchè le due parti possano essere redatte contestualmente, non necessariamente da soggetti coincidenti, in considerazione delle differenti competenze tecniche richieste.

Atteso che il piano di risanamento si fonda su una prospettiva di continuità aziendale, i risultati industriali devono essere assunti – unitamente alle risorse esterne – quale base per le proiezioni del modello economico-finanziario e patrimoniale. La formalizzazione quantitativa di queste ultime, sintetizzate di regola in un foglio di calcolo elettronico, può essere suddivisa in alcune specifiche fasi sequenziali:

  • individuazione degli obiettivi e del perimetro del modello, del livello di complessità e di dettaglio, del fabbisogno informativo necessario per formulare le proiezioni, della struttura e dei contenuti del documento;
  • analisi e definizione dei flussi di informazione;
  • formalizzazione delle assunzioni di base;
  • elaborazione dei dati contabili prospettici;
  • verifica della correttezza matematica del modello;
  • analisi di sensitività, valutazione e pianificazione strategica.

I “Principi per la redazione dei piani di risanamento”, pubblicati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, ritengono che la parte di maggior rilievo sia costituita dalle equazioni utilizzate per tradurre le previsioni in grandezze economico-finanziarie, in cui sono esposti i flussi informativi che governano il business e i driver del valore aziendale. A tale riguardo, i “Principi” osservano che, siccome il piano è utilizzato a supporto dei processi decisionali, è necessario verificare la ragionevolezza, in termini di coerenza del modello rispetto all’analisi strategica condotta sull’azienda.

Nella predisposizione dei modelli di calcolo, è raccomandato l’impiego di alcune regole base, improntate alla semplicità, linearità – i flussi di input ed output devono essere unidirezionali, e i collegamenti devono essere opportunamente e costantemente verificati tramite check di controllo inseriti nei file, cartelle, fogli e aree diverse di un foglio – e chiarezza, nonché fruibilità e controllabilità, in modo da poter essere utilizzato e verificato da persone diverse da quelle che l’hanno elaborato.